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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

martedì 14 ottobre 2014

Gli ostacoli dello Yoga


L'ostacolo più grande che puoi trovare sulla tua Via è la tua mente! (EC)


Le potenzialità della mente di concentrarsi, di entrare in comunicazione continua con l'oggetto prescelto è uno stato naturale che la mente riesce a far sorgere in modo spontaneo. Ma anche per le cose naturali ci sono degli ostacoli.
Conoscere tali ostacoli è già una preparazione all'ottenimento della chiarezza mentale. 
Quali sono e come fare per superarli?
 
Patanjali descrive gli ostacoli come massi sulla strada di chi si è messo in viaggio sulla via dello Yoga. 
Lo studente inciampa, deve fare delle deviazioni, e a volte rimane bloccato. Vediamo quindi quali sono i nove ostacoli, come agiscono e come si superano.

Gli ostacoli

I nove ostacoli elencati da Patanjali sono: malattia, apatia mentale, dubbio, negligenza o impazienza, stanchezza o rinuncia, distrazione, ignoranza o arroganza, incapacità di fare un  passo  mancanza di fiducia. Questi ostacoli si manifestano attraverso sintomi quale l'autocommiserazione, atteggiamenti negativi, problemi fisici e di respirazione.

Il primo, ovvio, ostacolo alla pratica è la malattia o l'indisposizione fisica. La malattia influenza così tanto la mente che la prima cosa da fare è recuperare la salute. 
Un altro ostacolo che influenza lo stato mentale è la dipendenza dall'umore. A volte mi sento in gran forma e mi sembra che niente possa fermarmi, altre volte mi sento privo di energie,incapace quasi di reagire. Questa pesantezza può essere causata da troppo cibo, alimentazione sbagliata, dal freddo o dalla natura stessa della mente.
Per alcune persone, l'ostacolo più grande ai progressi lungo la via dello Yoga è il dubbio. Non sto parlando dell'autoesame che invece è un elemento di progresso. Il dubbio di cui parla Patanjali è un continuo e persistente senso di incertezza, come quando nel bel mezzo di una seduta ci chiediamo: "Vale la pena di fare tutto questo? Devo continuare così o cercare un altro maestro? Non sarà meglio dedicarmi a qualcosa di completamente diverso?". È questo il dubbio che mina i nostri progressi nello yoga. 
La precipitazione, può essere fonte di problemi: ci fa scivolare all'indietro invece di spingersi in avanti. Non avendo dedicato abbastanza tempo ad analizzare e soppesare le nostre azioni, la nostra pratica subisce un brutto arresto. Ci sono volte in cui parliamo avventatamente e sconsideratamente, soprattutto quando abbiamo fretta di arrivare allo scopo.
Un altro ostacolo è la rassegnazione o l'atteggiamento rinunciatario. Si manifesta in pensieri come: "Forse non sono la persona giusta per questo compito". In questo caso dobbiamo fare qualcosa per ritrovare la motivazione e l'entusiasmo. La mancanza di entusiasmo è un serio ostacolo sulla via dello Yoga. 
Il prossimo ostacolo può presentarsi quando i sensi assumono il comando e cominciano a considerarsi padroni invece che servitori della mente. È facilissimo che i sensi si impadroniscano delle nostre abitudini e che a poco a poco ci trascinino impercettibilmente nella direzione sbagliata. La distrazione è quindi un grave ostacolo. 
L'ostacolo più pericoloso si presenta quando pensiamo di sapere tutto. Immaginiamo di avere visto la verità e di aver raggiunto l'apice, quando in realtà abbiamo semplicemente sperimentato un momento di pace che ci fa dire: Ecco quello che cercavo! Finalmente l'ho trovato. La sensazione di essere arrivati in cima è una mera illusione, e illusioni come questa sono comunissime. Non sono che ignoranza e arroganza.
Un altro inciampo può derivare dal fatto che, dopo aver creduto di aver fatto progressi enormi ci accorgiamo che ancora c'è tanto da fare. Possiamo sentirci delusi, farci prendere da un umore instabile. Perdiamo interesse a provare un'altra volta, ricominciare daccapo, a fare il passo successivo. Iniziamo a dirci: "Basta così. Pensavo che mi servisse, e adesso mi sento ancora più stupido di prima. Non ho voglia di continuare". Fare il passo successivo ci è diventato impossibile!
Come è facile osservare, gli ostacoli comprendono sia fattori reali come la malattia fisica sia fattori più sottili come l'illusione di essere arrivati più in là di dove realmente siamo. Quando comprendiamo di esserci illusi e guardiamo in faccia la cruda realtà, rischiamo anche troppo facilmente di considerarci ancora più piccoli e insignificanti di come siamo in realtà. Da ciò deriva la perdita della fiducia l'ultimo ostacolo elencato da Patanjali. Abbiamo raggiunto un punto mai toccato prima, ma ci manca la forza di rimanervi saldamente; cadiamo all'indietro e perdiamo giù ciò che abbiamo ottenuto. 

Questi sono gli ostacoli che possiamo incontrare sulla via dello Yoga, l'ordine non è sempre questo e non è detto che dobbiamo incontrarli tutti. In nessuno stadio sul cammino dello Yoga dobbiamo pensare di essere diventati dei maestri. 
Accontentiamoci di provare la sensazione di essere oggi un po' migliore di ieri, assieme alla speranza di essere ancora migliori in futuro. Queste sensazioni vanno e vengono finché non raggiungeremmo il punto in cui non c'è più meglio e peggio.

Namastè




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